La nota della delegazione di Senso Civico di Santeramo che rinnova il proprio impegno per il bene comune dei santermani.
“Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini attenti e impegnati possa cambiare il mondo. Infatti, è l’unica cosa che l’abbia mai fatto.” (Margaret Mead)
Noi di Senso Civico per Santeramo abbiamo voluto iniziare questo post con una frase dell’antropologa culturale americana Margaret Mead perché crediamo fortemente in queste parole: possiamo cambiare il mondo, iniziando dalla nostra città.
Al momento è alquanto difficile, nonostante l’imminente data della consultazione elettorale, fare pronostici sui futuri scenari amministrativi, ma di una cosa siamo certi: è il momento giusto di credere nel futuro della nostra comunità, di cominciare a prendere a cuore le sorti del proprio destino e di Santeramo, credendoci, impegnandoci in prima persona “plurale”.
Noi di Senso Civico per Santeramo siamo disponibili ad ascoltare e a confrontarci su idee e programmi condivisi, obiettivi concreti, raggiungibili e siamo disponibili al dialogo per una coalizione che persegua intenti chiari e perseguibili.
Non è più il momento di procrastinare. È il momento di impegnarci attivamente nelle questioni della nostra città e di indignarci per chi intende la politica un affare di pochi, lontana dai cittadini e dai veri problemi e, in alcuni casi, anche asservita ad interessi privati.
È il momento di tornare a credere che le cose possano cambiare e l’unico modo che i cittadini hanno è proprio il voto: libero, responsabile, lungimirante.
La politica va cambiata nel profondo e soprattutto dall’interno e ciò può avvenire con un rinnovato senso civico fatto di volontà condivise destinate alla migliore qualità della vita sociale del nostro paese. E se l’unione fa la forza, più siamo, più siamo determinati, più siamo pensanti e meno spazio lasceremo a coloro che non hanno queste qualità.
Quindi spazio al valore di ognuno per un obiettivo comune: la nostra Santeramo!
E ripartiamo dai giovani. Loro sono il presente e il futuro, proprio quel futuro che stiamo ipotecando, quel futuro che ha il dovere di renderci tutti protagonisti del cambiamento perché insieme “non (dobbiamo) dubitare mai che possiamo cambiare il mondo insieme”.