Dom. Nov 3rd, 2024

Cinque punti chiave per una nuova legge elettorale. È la proposta di Senso Civico per la Puglia, che nelle scorse ore ha inviato una lettera al presidente della Regione, Michele Emiliano, alla presidente del Consiglio, Loredana Capone, e a tutti i capigruppo.

Carissimi,

ad oltre due anni dall’avvio della legislatura regionale, mi preme porre alla vostra attenzione a nome del movimento Senso Civico per la Puglia, alcune considerazioni e valutazioni in ordine alla legge elettorale pugliese.  Com’è noto le leggi elettorali nei sistemi democratici assumono una rilevanza fondamentale perché rappresentano gli strumenti attraverso i quali si traducono i consensi in rappresentanza nelle assemblee elettive. È la Costituzione a promuovere, attraverso le norme-principio fondamentali, la partecipazione dei cittadini alla vita politica del paese.  Solo leggi elettorali che non alterino la naturale proiezione delle scelte degli elettori all’interno degli organi collegiali rappresentativi possono attuare in modo corretto i principi costituzionali che riempiono di senso il concetto di sovranità popolare. Ebbene, la legge elettorale pugliese ha evidenziato, contrastando palesemente il principio di equità, tutte le sue imperfezioni, manifestando forti dubbi di costituzionalità.

Infatti, alle ultime elezioni regionali il calcolo posto alla base della norma per l’assegnazione dei seggi alle liste ha generato forti incertezze interpretative disattendendo le volontà espresse dall’elettore e ha dato vita a numerosi ricorsi che hanno comportato modifiche alla composizione del Consiglio regionale con ulteriori traumi all’ordinario svolgimento della legislatura. Pertanto, riteniamo urgente e non più procrastinabile un intervento volto a porre riparo ad un vulnus inferto alla democrazia rappresentativa a causa di una legge elettorale male impostata e peggio applicata. Occorre, dunque, pervenire oggi, e non nell’ultimo tempo della legislatura, ad una riforma della legge elettorale che ne sani i macroscopici punti di fragilità e garantisca la rappresentatività garantendo certezza dei risultati nel rispetto degli elettori pugliesi. Senso Civico intende contribuire offrendo alcuni spunti volti ad avviare un confronto utile per la definizione di una norma più chiara in grado di dare certezze al corpo elettorale chiamato al voto.

Di seguito formuliamo alcune proposte richiamando la vostra attenzione:    

1) la prima riguarda la riduzione dell’attuale soglia di sbarramento delle liste prevista al 4% e portandola al 3% allineandola, così, ad altri livelli elettorali quali il Parlamento e quello de sindaci;

2) La seconda riguarda l’impianto del sistema elettorale che vorremmo proporzionale con voto di preferenza plurimo ( con l’espressione di tre preferenze) in una chiave che rispetti i principi costituzionali del voto “uguale” e che valorizzi insieme alla parità di genere, anche la solidarietà tra candidati della stessa lista. A ben vedere il voto di preferenza unico (corretto ai sensi dell’art. 51 Cost. dalla seconda preferenza di genere) non agevola la solidarietà tra candidati della stessa lista, creando condizioni di antagonismo, non di sana competizione.  Il conflitto inevitabile è innaturale tra compagni della stessa lista, perché il voto dato al concorrente della stessa formazione politica finisce per escludere il competitore. Tale conflitto, però, può essere trasformato in cooperazione se c’è la possibilità di destinare la preferenza ad entrambi i candidati, in questo modo il voto plurimo diventa uno strumento che agevola la cooperazione di lista promuovendo la solidarietà di partito/movimento;  

3)La terza proposta riguarda l’assegnazione dei seggi (certi) nelle circoscrizioni provinciali con il criterio della proporzionalità riferita alla popolazione. Non come è avvenuto nell’attuale consigliatura dove, ad esempio, nella circoscrizione di Bari su 15 seggi spettanti ne sono stati attribuiti 10 (dopo la sentenza del tribunale) perdendo la rappresentanza e contravvenendo al principio della rappresentanza proporzionale;

4) la quarta indicazione concerne gli effetti (perversi) del meccanismo di calcolo per la verifica del superamento della soglia di sbarramento delle liste per l’accesso al riparto dei seggi. L’attuale sistema prevede che il procedimento avvenga tra grandezze disomogenee. Infatti, la percentuale che serve per determinare il superamento della soglia di sbarramento per ogni lista, viene calcolata avendo riguardo non al rapporto tra la somma dei voti validi espressi da tutte le liste partecipanti e i voti validi delle singole liste, come accade di norma nei diversi livelli elettorali, dal Parlamento nazionale a quello europeo, alle assemblee comunali, ma guardando al totale dei voti validi espressi da tutti i candidati presidenti. In questo modo artificioso e confuso si distorce la giusta ripartizione dei seggi e si disattende la volontà dell’elettore;  

5) La quinta indicazione che intendiamo fornire consiste nella introduzione dell’istituto della “sospensione” ovvero nella possibilità per il consigliere regionale nominato assessore di sospendere la propria funzione di consigliere per l’intera durata dell’incarico consentendo lo scorrimento dalla lista circoscrizionale del nominato.                                  

Le motivazioni dell’introduzione di questo istituto, applicato nell’ordinamento francese per i ruoli ministeriali e in alcune regioni, risiedono nell’esigenza di tutelare al meglio l’autonomia del Consiglio dall’esecutivo rendendo più funzionale e produttiva l’attività legislativa, di indirizzo e ispettiva del Consiglio e contestualmente consentendo all’esecutivo di concentrarsi sulle attività proprie. Queste sono alcune delle nostre proposte che offriamo alla vostra attenzione, dichiarandoci fin d’ora disponibili ad aprire un confronto per giungere al risultato di una riforma che impedisca il riprodursi nella prossima occasione elettorale delle distorsioni che hanno caratterizzato il voto del 2020.

Prof. Alfonso Pisicchio, coordinatore regionale Senso Civico per la Puglia


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